“Un mese a Maria” – 3° giorno – Nel silenzio parla il cuore

“Un mese a Maria” – 3° giorno – Nel silenzio parla il cuore

“Un mese a Maria” – 3° giorno 

Nel silenzio parla il cuore 

«Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19)

 

       Perché Maria è così silenziosa?
Ecco la risposta: «Più uno parla con il Creatore, più silenzioso diventa con le creature». Questa è la natura dell’amore. Una volta che il cuore umano prova la stupenda realtà dell’amore di dio, tutto il resto svanisce senza importanza.
San Paolo, rapito in visione al terzo cielo, desiderò ripiegare le sue tende ed andarsene per sempre a stare con Cristo.
Udite le bellezze dei cori celesti, non poteva sopportare i rumori chiassosi della terra. Ma se l’amore crea i silenzi, come doveva essere silenziosa la Donna che per nove mesi, quale ciborio, ebbe il privilegio di portare in se stessa Colui che del mondo è l’Ospite e il Padrone!

Una madre terrena guarda gli occhi di suo figlio e vede ciò che per lei v’è di più prezioso al mondo. Ma che cosa vedeva Maria, guardando gli occhi del Suo Bambino se non lo stesso Paradiso? Giocherellare con le piccola dita da cui caddero pianeti e mondi; guardare le labbra che ripetono l’eco della sapienza immutabile dell’eternità; carezzare i piedi che un giorno saranno trafitti dal ferro per amore degli uomini: tutto questo ispira silenzio per timore di perdere un gesto o una sillaba. Dopo tutto, tra Creatore e creatura non c’è altra lingua che il silenzio.
Le passioni tolgono la parola: la paura e la bellezza.
La paura, perché uno volendo agire non riesce a parlare; la bellezza, perché uno, preso dal suo incanto e non volendo interrompere il linguaggio degli occhi, rimane muto.
Per Maria scendere dalla bellezza del Verbo alle parole, sarebbe stato come scendere dall’aria limpida di un monte alla polvere di macerie e rovine.
Persino la preghiera s’inizia parlando con Dio, ma finisce con un ascolto di Dio.
Di fronte alla Verità assoluta, il silenzio è il solo linguaggio dell’anima.

Prega un mistero del Rosario:
Padre nostro, … – 10 Ave, o Maria, … – Gloria al Padre, …

 

Esempio

Un ragazzo, occhi castani e chioma scura, una mattina accompagnò il sacerdote a portare il viatico a un vecchio pittore. Entrò con il sacerdote, vide che il vecchio riceveva devotamente l’Ostia bianca e si raccoglieva in amoroso ringraziamento. A un tratto il vecchio pittore guardò il turibolo dove il fuoco s’era ormai spento, e ne trasse un carboncino con il quale, sulla parete bianca vicino al letto, disegnò in poche linee un bellissimo volto di Gesù.

Allora il ragazzo disse sottovoce: “Anch’io vorrei poter disegnare così un figura del Signore…”. Il pittore morente lasciò cadere il carboncino consumato e sussurrò: “Per poter mostrare agli altri il Signore, occorre averlo prima nel cuore”. Quel ragazzo capì la lezione e divenne un grande artista: il Murillo.

 

Impegno

Farò del mio cuore un piccolo chiostro in cui lo Spirito Santo, il Dolce Ospite, possa sussurrare il canto d’amore che Dio ha composto per me.

 

Piccola Consacrazione alla Mamma Celeste: 

Ave Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa,
noi ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato e Addolorato,
tienici sempre amorosamente per mano.

 

         Un Canto per te: Anfora di divino silenzio

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