RISORGEREMO

RISORGEREMO

Dall’Apocalisse 21, 1-5     

E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».

E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

La festa dell’Assunzione, ci richiama a questa visione di cielo, ci suscita nel cuore nostalgia di cielo.

       
di Don Carlo

RISORGEREMO

Oggi l’Assunta ci parla del cielo, di questa nostra vera Patria, perché sulla terra noi siamo pellegrini di passaggio.
La Madonna diceva a Bernardette: “Ti prometto di farti felice non in questa vita, ma nell’altra”.
L’Assunta ci dice che noi risorgeremo, come Lei, come Gesù. Risorgeremo! Il nostro corpo sarà trasformato, diventerà bellezza e santità; il nostro cuore diventerà interamente amore; i nostri occhi diventeranno tutta luce; il nostro pensiero diventerà tutta verità.
Saremo divinizzati! Penetreremo nella Famiglia Divina, saremo totalmente altri. Notate come Gesù dopo la risurrezione è nel corpo totalmente un altro. Perché conserva e mostra le piaghe delle mani, dei piedi, del costato? Per indicare che alla gloria si passa e si deve passare attraverso la croce.
Ma Lui entra a porte chiuse, cioè si mostra intimamente e perfettamente presente adesso più di quanto lo era sulla terra col corpo passibile. Adesso, nella gloria, è Lui che cammina in mezzo alla Chiesa; è il Cristo cosmico che invade l’universo.
La Madonna è già trascinata in questo vortice della risurrezione; è già risorta e assunta in cielo.
Risorgeremo anche noi. Avremo la stessa perenne giovinezza di Dio.

La Madonna, morta con tutta probabilità a più di 80 anni, appare sempre giovanissima: 16-17 anni. Lucia che è ancora viva dice: “Sembrava che avesse 17 anni: tutta luce”. Bernadette diceva: “Cosi bella che vista una volta sola si desidera morire per andare subito a rivederla in Cielo”.
Giovanissima, della stessa giovinezza di Dio; Dio è il più giovane di tutti noi, perché Dio “è”, non ha né passato né futuro.
L’Apocalisse lo chiama: “Colui che era, che è e che viene”.
Il nostro nome è già scritto nel Cielo!
Quando tornarono gli apostoli da un giro di evangelizzazione, raccontarono a Gesù tutte le imprese che avevano fatto. Era la gioia di poter narrare quello che avevano detto, svolto, quello che avevano ottenuto.
Gesù “Sobbalzò di gioia”, e disse: “Vi dovete rallegrare non tanto per questo, quanto perché i vostri i vostri nomi sono scritti nel cielo” cioè “nel libro di vita dell’Agnello”.
Tutti i nostri documenti sono già firmati per il nostro passaggio all’eternità. Non aspettiamo altro – l’aspettiamo con gioia – che la chiamata.
In una tomba inglese lessi questa frase: “Rispose di sì alla chiamata di Dio”.
Il Signore ci chiama, noi l’attendiamo; “Vieni presto, Signore Gesù!”.
“Verrò io a prendervi con me” dice Gesù; e ci sarà anche la Madre nostra soavissima: la Madonna. Lei ci parla di risurrezione, ci parla di cielo. Il cielo è la nostra Patria, la nostra Casa: noi torneremo lì.
Quindi lo dobbiamo attendere; ci dobbiamo pensare, dobbiamo ogni giorno vivere di cielo. Purtroppo noi ci si è abituati a vivere come se non aspettassimo più nulla. Tutt’altro! È un’attesa bellissima! Ogni giorno ci avvicina; dobbiamo vivere nell’attesa della Gerusalemme Celeste, della gloria del Cielo.

⇒ Clicca e scarica “La Madonna ti parla”

 

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