PREGHIAMO PER I MORTI

PREGHIAMO PER I MORTI

«La vita lunga o breve, è un viaggio verso il Paradiso: là è la nostra Patria, là è la nostra vera casa; là è il nostro appuntamento. Gesù ci attende in Paradiso.
Non dimenticate mai questa verità suprema e confortante»  (San Giovanni Paolo II)

 

«Noi crediamo che Gesù è morto e risuscitato, cosi anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti» (1 Ts 4,14).
«Stanno vicino a me?» chiedeva un ragazzo alla mamma che gli parlava dei morti di famiglia. «Sì – gli rispose la mamma – anche se nessuna parola ci arriva più dalle loro labbra, anche se la dolcezza del loro affetto non riempie più il nostro cuore, essi silenziosamente ci stanno vicino.
È un meraviglioso atto di carità pregare il Signore per i defunti.
Assistere o far celebrare Messe e fare Comunioni in loro suffragio, giova molto ai defunti.
Educhiamoci a recitare un Requiem quando passiamo accanto ad un cimitero, o quando incontriamo un corteo fune­bre.
Quando un’anima prega dicendo: «L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua», essi nella pace dell’eternità ricambiano presso il Signore, dicendo a loro volta: «Dona a lui, o Signore, che noi amiamo in te come non mai, donagli, dopo le lotte della vita, l’eterno riposo e splenda anche a lui la luce eterna che ha accolto noi».

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Rosario e Parola di Dio

Nel primo mistero glorioso contempliamo la risurrezione di Gesù.
Padre nostro …

(Dal libro dell’Apocalisse 22,1.3-5; 21,1-2.5; 22,17.20)

1° AVE MARIA
«Poi l’Angelo mi mostrò il fiume di vita con acque limpide come cristallo».
L’Apocalisse è tutta piena di Angeli, questi esseri meravigliosi, bellissimi. Ognuno di noi ha il suo Angelo custode, la cui missione dice la Lettera agli Ebrei è di: “Servire l’uomo e di farlo erede della salvezza”.
«Con acque limpide come cristallo». È un’immagine della trasparenza. Il nostro compito quaggiù sulla terra è di lavorare in vista della trasfigurazione di tutto l’universo. Per questo Dio punta tutto su di noi, spera tutto da noi, la sua chiamata ci orienta verso il Cielo. La morte infatti non è altro che un transito verso un mondo nuovo di amore, che dobbiamo preparare già fin d’ora.
Ave, o Maria …

2° AVE MARIA
«Il trono di Dio e dell’Agnello sarà innalzato nella Città Santa e i servi di Dio vi presteranno adorazione».
Che cosa sarà il Paradiso? Una comunità di amore. La persona è un essere-per-gli-altri; non c’è nessuno così ricco che non abbia nulla da ricevere dagli altri; nessuno così povero che non abbia nulla da donare agli altri.
«Città Santa». Santa perché invasa dalla luce di Dio.
«I servi di Dio vi presteranno adorazione». Che cos’è l’adorazione? È l’estasi dell’amore. È l’amore che schiacciato dalla bellezza di Dio cade in una specie di svenimento. L’adorazione è il vertice della preghiera.
Ave, o Maria …

3° AVE MARIA
«Vedranno il volto di Dio e il suo nome sarà sulle loro fronti».
Il volto è lo specchio, è il riflesso dell’anima. Il volto umano non è che l’ombra sbiadita della bellezza di Dio. Ad una certa età ognuno di noi è responsabile del proprio volto. Si sa che è lo Spirito Santo che modella i lineamenti del corpo. Occorre essere sempre più testimoni della luce per illuminare tutto l’universo.
In un mondo in cui è dominate l’egoismo, il piacere, la droga, c’è bisogno di giovani che accendano il disco rosso dello stop contro questi mali dilaganti, e che accendano nei cuori un fuoco nuovo, col solo contagio del nostro sguardo pulito, del nostro occhio limpido, del sorriso e della nostra anima in grazia.
Ave, o Maria …

4° AVE MARIA
«Il Signore Dio spargerà su loro la sua luce e regneranno per i secoli dei secoli».
«Regneranno per i secoli dei secoli». Il sogno dell’uomo è poter essere eterno. La nostra vita dipende da due o tre “sì” o da due o tre “no” pronunciati fra i sedici e i venti anni.
Lo psicanalista viennese Victor Frankl dice con ragione che la domanda fondamentale a cui ogni giovane è portato a rispondere (pena la frustrazione e tutte le conseguenze mentali, nevrotiche, che derivano) è la seguente: “Che senso ha la mia vita?”. E afferma che questa domanda punta naturalmente su Dio, cioè la risposta a simile interrogativo non può essere che “religiosa”. Per dare un senso alla nostra vita non c’è altra soluzione che “seguire Gesù”, o con un’altra espressione: “scavargli un posto nelle nostre mani, nella nostra testa e nel nostro cuore, costruendo la nostra vita sulla roccia della Parola di Dio e non sulla sabbia delle illusioni terrestri”.
Ave, o Maria …

5° AVE MARIA
«Poi vidi un cielo nuovo e una terra nuova».
«Vidi». Il piccolo principe di S. Exupéry dice: “Si vede bene solo con il cuore perché ciò che è essenziale è invisibile agli occhi”.
«Un cielo nuovo e una terra nuova». Tutto l’universo è centrato lì nei cieli nuovi e terra nuova. Lì entriamo nel terzo giorno, nella vita divina, in una gioia che si dilata all’infinito che è sconfinata come la gloria di Dio, perché Dio è gioia.
Raramente un’epoca è stata più indecisa della nostra; vi domina l’incertezza, la passività, l’indifferenza. Occorre che noi con la nostra forza d’animo, con la nostra trasparenza allo Spirito Santo, diamo una nuova sterzata alla corsa del mondo.
Ave, o Maria …

6° AVE MARIA
«E vidi la Città Santa, al Gerusalemme nuova che scendeva dal cielo».
«Scendeva». Non indica una situazione spaziale, bensì spirituale; cioè il Paradiso è dono di Dio. Così come l’Eucaristia è un puro dono del Padre. Da quando Gesù è venuto tra noi ed è rimasto nell’Eucaristia, noi siamo stati liberati non dal male della sofferenza, ma dal male della inutile sofferenza. All’interno della città (pasta umana) c’è bisogno di tanta adorazione, così persuasi del nostro compito di oranti da essere convinti che, se anche privati da ogni azione sui nostri compagni, rispondiamo all’essenziale della nostra vocazione, e ci realizziamo in pieno e ripetendo a Dio: “Disponi di me o Signore come l’anello che si ripone nello scrigno, perché tutti i popoli ti abbiano a lodare”.
Ave, o Maria …

7 ° AVE MARIA
«Si era fatta bella come una giovane sposa abbigliata per il suo sposo».
«Si era fatta bella». È un passivo divino: Dio l’aveva resa bella.
«Sposa abbigliata per il suo sposo». Tema delle nozze. Le vere nozze saranno di là. Quaggiù gli sposi nel giorno delle nozze non sono l’amore, sono solo due pellegrini che partono alla scoperta dell’amore. Il fidanzamento oggi è vissuto come un ambito significativo nel quale pienamente realizzare come persone: è nell’incontro con l’altro che si cresce.
Alcuni valori da costruire:
Il Dialogo. Non è semplice parlare, ma è il trasmettere un messaggio all’altro, che deve essere in atteggiamento d’ascolto. È un confronto su voleri grandi e nuovi, problemi, interessi, progetti futuri.
La Fedeltà. La fedeltà è ben più che essere fedeli a una sola persona: è impegno di rispetto e di fiducia reciproca, capacità di ritorno verso l’altro, attesa di maturazione di ciascuno verso l’altro.
Dinamicità nella coppia. L’amore vero deve sempre far emergere e valorizzare la singola persona. La realtà coppia non deve soffocare l’individuo, ma aiutarlo a sviluppare le proprie abitudini positive.
La Gratuità. Quando due giovani vivono un’esperienza di fidanzamento che li arricchisce, nasce in essi la necessità di rendere partecipi gli altri del loro amore.
Ave, o Maria …

8° AVE MARIA
Allora Colui che siede sul trono dichiarò: “Ecco, Io faccio nuovo tutto l’universo”.
Tutto l’universo sarà reso trasparente a Dio. Pensate tutto l’universo non vale nulla in confronto ad ognuno di noi. Gesù morto sulla croce ce l’ha dimostrato. Eppure molte volte noi gli voltiamo le spalle.
Ave, o Maria …

9° AVE MARIA
Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni».
La Chiesa sotto l’azione dello Spirito Santo implora il ritorno di Gesù. Alcune volte vi batte nel cuore la nostalgia di Dio, altre volte invece siete attirati dalla mentalità del mondo. È una lacerazione continua.
* Un giovane diceva: “Quando ho incominciato a seguire Gesù guardavo a ciò che avevo lasciato, ora invece guardo a ciò che sto acquisendo, a quella gioia che Gesù solo mi può dare”.
Dovremmo guardare alla nostra vita con un sguardo di eternità; anche le pene di ogni giorno dovrebbero far cantare la nostra anima come i ciottoli del ruscello fanno cantare il ruscello.
Ave, o Maria …

10° AVE MARIA
«Sì il mio ritorno è vicino».
Ecco il cielo: contemplare la gloria di Gesù. In definitiva il cielo non è altro che l’incontro con Gesù nella piena luce. Tutto è pronto, l’unica cosa che ci è nascosta è l’ora in cui si sbarca. Ma prima o poi sentiremo lo speaker che chiama e allora si parte. E allora che cosa tutto il resto? Occorre correre il rischio di affidarsi a Dio e vivere il suo Vangelo. Gesù ha detto: “Convertitevi e credete nel Vangelo”.
Un leggero sforzo per convertiti sarebbe forse troppo grande?
Ave, o Maria …
Gloria, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo ….

 

Il Paradiso è vivere la Vita stessa di Dio. “Dio sarà tutto in tutti” (1 Cor 15,28), assoluta realizzazione dell’uomo e appagamento della sua sere di infinito e di amore.
L’inferno è l’allontanamento da Dio “fuori nelle tenebre” (Mt 22,13); è la solitudine eterna; è l’Amore di Dio rifiutato che diventa maledizione per libera scelta dell’uomo.

Condizioni per l’indulgenza plenaria
I fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria per i defunti (una sola volta da mezzogiorno del 1° a tutto il 2 novembre) se, confessati e comunicati, visteranno una chiesa dicendo il Padre nostro e il Credo, pregando secondo le intenzioni del Papa.
Inoltre, sempre alle stesse condizioni, dal 1° all’8 novembre per la visita al cimitero, con la preghiera per i defunti, è concessa ogni giorno (una sola volta al giorno) l’indulgenza plenaria.

 

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