NASCE IL GAM

NASCE IL GAM

Torino, notte tra il 23 e 24 maggio 1975, festa di Maria Ausiliatrice. Su un ampio palco nel cortile dietro la Basilica di Maria Ausiliatrice, davanti ad alcune migliaia di giovani, sotto la pioggia, dominava alta la bianca statua dell’Immacolata, segno sensibile della particolare presenza della Mamma Celeste. Sfilarono in quei cuori giovanili i quindici misteri del rosario, meditati e cantati ad ogni Ave Maria. Erano in maggioranza giovani che con la preghiera del rosario non avevano molta dimestichezza, ma quella sera ripresero in mano la corona con grande fede ed entusiasmo.

Don Carlo scandiva i vari momenti con brevi flash di Parola di Dio. Erano come tocchi di luce che penetravano in tutte quelle anime giovanili. Un clima di cielo. La gioia raggiunse il culmine nella liturgia penitenziale e nella celebrazione eucaristica. Una tirata di gioia dalle 23 alle 7 del mattino.

Nasceva quella notte la Gioventù Ardente Mariana. Chi aveva scelto questo nome così singolare? Don Carlo diceva che il nome veniva da Maria stessa, la Mamma celeste: l’aggettivo ardente, come anche l’altro aggettivo mariana, qualificano la gioventù: essa arde del fuoco dello Spirito Santo e della parola di Gesù; e poi è tutta mariana, appartiene cioè alla Mamma celeste e perciò si consacra al suo Cuore immacolato, privilegiato luogo di preghiera e comprensione della Parola di Dio.

Il GAM – diceva Don Carlo – non è essenzialmente un’istituzione. Ci vuole un minimo di istituzione, però questo Movimento è soprattutto uno spirito, un fermento che pervade tutto, perché è essenzialmente Parola di Dio. Non è correlativo ad altre istituzioni, ma trascendente. Fermenta e pervade tutte le istituzioni. È una cosa nuova che sta creando l’Immacolata. È l’enzima di Dio, l’enzima – Parola di Dio. E la Parola di Dio è efficace, rinnova, rivitalizza tutto.

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