Il Rosario nella vita dei santi

“In un’epoca in cui la virtù della fede in Dio è esposta ogni giorno a così gravi e pericolosi assalti, il cristiano trova nel Rosario mezzi abbondanti per alimentarla e rafforzarla” (Papa Leone XIII).
IL ROSARIO
NELLA VITA DEI SANTI
- Teresa di Gesù Bambino
«Con il Rosario si può ottenere tutto.
Secondo una graziosa immagine, esso è una lunga catena che lega il cielo alla terra; una delle estremità è nelle nostre mani e l’altra in quelle della Santa Vergine. Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è potente sul suo cuore. Essa è come il fermento che può rigenerare la terra.
La dolce Regina del Cielo non può dimenticare i suoi figli che, senza interruzione, ripetono le sue lodi.
Il Rosario sale come incenso ai piedi dell’Onnipotente.
Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori.
Non c’è preghiera che sia più gradita a Dio del Rosario».
- Madre Teresa di Calcutta
Madre Teresa di Calcutta, parlando del lavoro delle sue suore con i più poveri, precisava: «Noi non andiamo mai dai poveri senza dire il Rosario. Lo recitiamo sempre, anche camminando».
In un’occasione in cui le chiedevano: «E’ vero che le sue suore pregano quattro ore al giorno? », lei rispose: «Si, cominciamo alle quattro e mezzo del mattino. E quando sono per strada sgranano continuamente il Rosario».
Ed ecco un suo invito: «Aggrappatevi al Rosario come l’edera si attacca all’albero, perché senza la Vergine non possiamo reggerci in piedi».
- Giovanni XXIII
«Una giornata senza preghiera è come un cielo senza sole, un giardino senza fiori.
La Madre di Gesù e nostra vi guarda e vi ascolta con materna predilezione. Ella sa che le volete bene, e gradisce la vostra preghiera perché accompagnata da salutari riflessioni e da propositi generosi.
Come non potrebbe volervi bene la Regina del Cielo, quando recitando ogni giorno il suo Rosario volete essere il suo Rosario vivente?
Tornando alle vostre case, dite pure che il Papa recita il Rosario intero, cioè tre corone, tutti i giorni; prega per la serenità, il conforto, i buoni propositi di ciascuno».
- Giovanni Paolo II
«Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa!
Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità.
Sullo sfondo delle parole “Ave, Maria”, passano davanti agli occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo.
I misteri ci mettono in comunione viva con Gesù attraverso il Cuore della sua Madre.
Nello steso tempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità. Vicende personali e quelle del prossimo, e in particolare di coloro che ci sono più vicini, che ci stanno più a cuore. Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana».
Ai giovani:
«Cari giovani … il Rosario ci introduce nel cuore stesso della fede.
Stimate il Rosario, fatene un canto elevato alla Vergine Madre e vi sia caro recitarlo».
Agli ammalati:
«Cari ammalati … il Rosario con le sue alterne strofe di gioia e di dolore, oltre che di speranza nella Risurrezione, è la vostra consolazione»,
Alle famiglie:
«Il Rosario recitato in famiglia è lodevole abitudine e dolce espressione della fede religiosa.
La casa diventa così il santuario domestico.
Che la famiglia di oggi non dimentichi mai questo modo singolare di onorare Dio e la Vergine sua Madre».
- Bernardetta Soubirous
A Lourdes, quando l’Immacolata appariva a santa Bernardetta, avveniva che la piccola prendeva la corona del Rosario e iniziava la recita della preghiera: a quel punto, anche l’Immacolata, che aveva la splendida corona color d’oro fra le mani, iniziava a sgranare la corona, senza dire le parole dell’Ave Maria, pronunziando, invece, le parole del Gloria al Padre.
- Giovanni Bosco
Imparò ad amare e pregare il Rosario alla scuola di mamma Margherita, come lui stesso raccontò: «Sua massima cura fu di istruire i suoi figli nella religione, avviarli all’ubbidienza ed occuparli in cose compatibili a quella età. … Tutti insieme recitavamo le preghiera in comune colla terza parte del Rosario».
La preghiera del Rosario gli era familiare e divenne uno dei punti fondamentali del suo metodo educativo. Dai primi tempi dell’oratorio fino agli ultimi anni volle che fosse recitato dai giovani tutti i giorni. Era per lui una pratica di pietà necessaria per ben vivere, quanto il pane quotidiano per mantenersi in forze e non morire.
Quando un giorno qualcuno definì tempo perso quello occupato a recitare il Rosario, Don Bosco rispose: «Io ci tengo molto a tale pratica; e su questa potrei dire che è fondata la mia istituzione; sarei disposto a lasciare tante cose pure importanti, ma non questa».


