Campo-Missione GAM Congo 2021

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“IO SONO IL PANE DI VITA” (Gv 6,35)

Gv 6,9: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Gesù utilizza il minimo, e con il minimo umano fa prodigi.

Il miracolo avviene sotto gli occhi e le mani degli apostoli: sono loro a far notare la gravità della situazione; essi ordinano alla folla di sedere, contano gli uomini, ricevono il pane dalle mani del Signore per distribuirlo; raccolgono nei cesti gli avanzi rimasti. Collaborano quindi spiccatamente al prodigio.

 

Ho due cose da condividere. Quando abbiamo deciso di tenere il campo missionario a Takizala (nel nostro Centro), ero molto spaventata perché pensavo che non c’erano le condizioni. Con mia grande sorpresa, tutto è andato molto bene. I giovani si sono sentiti molto realizzati. C’era abbastanza spazio per tutti.

Da un punto di vista spirituale. Ho vissuto un momento straordinario con Gesù Eucaristia. Quando il Sacerdote ci ha chiesto di non abbandonare Gesù solo in cappella, mi ha fatto una forte impressione. Così ho deciso di sostituire una ragazzina che aveva già impiegato molti minuti, per permetterle di andare a fare colazione. Stavo guardando il Santissimo Sacramento e non sapevo cosa dire a Gesù… è stato in quel momento che ho guardato la Vergine e lì ho sentito come una voce nel mio cuore dirmi, se non hai nulla da chiedere a Gesù, guardalo solamente, capirà Lui quello che tu desideri e lo realizzerà. E di colpo, ho provato una grande gioia nel sapere che Gesù mi guarda, questo mi ha molto rassicurato. Per questo dico grazie alla Mamma Celeste perché spero sia stata la sua voce a parlare nel mio cuore.

Pat

Gv 6,35: «Io sono il Pane di Vita». «Io sono», è il Nome divino: «Io sono Colui che sono». Gesù è Dio ed è presso di loro. Riceveranno il pane di vita che sazierà l’intimo delle loro anime e le fortificherà; non saranno più abbandonati a se stessi nelle tempeste della vita e della storia; con lui e attraverso lui giungeranno sull’altra sponda, sulla sponda di Dio, sulle rive dell’èra nuova che è cominciata con Gesù e che non avrà più fine.

Gv 6,25: Trovatolo sull’altra riva… Ecco dove si trova Gesù: «sull’altra riva». Bisogna dare un colpo d’ala alla nostra vita per trovare Gesù; su un piano puramente materiale e strettamente umano non lo si trova.

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Gv 6,55-59: Gesù insegna che è indispensabile assimilare il suo corpo e sangue, assimilazione così reale che si effettua con un’azione fisica concreta. San Cirillo d’Alessandria la chiama con molta esattezza unione fisica tra Gesù e l’uomo che riceve l’Eucaristia. Solo così noi possiamo dimorare in lui e lui in noi.

Tra noi e Gesù si forma un’unione analoga a quella che esiste tra Gesù e il Padre. Conseguenza: anche noi possiamo possedere, nel Figlio, la Vita che Gesù ha dal Padre.

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Gv 6,43: “Nessuno può venire a me se il Padre, che mi ha mandato, non lo attira”. Il movimento che porta l’uomo verso Gesù, come pure il movimento che ha spinto il Figlio a incarnarsi per scendere fino a noi, è un dono del Padre.

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