IN ATTESA CON MARIA (Novena di Natale)
“IL POPOLO CHE CAMMINAVA NELLE TENEBRE VIDE UNA GRANDE LUCE;
SU COLORO CHE ABITAVANO IN TERRA TENEBROSA UNA LUCE RIFULSE” (Isaia 9,1).
Anche noi come il popolo di cui parla Isaia, siamo in cammino. Anche i nostri occhi debbono essere abbagliati da una grande luce, da una speranza che ci spinga a camminare.
La speranza è un’inquietudine del cuore, è la forza segreta che fa vibrare la nostra anima.
Tutti i nostri sogni ci presentano una vita migliore. L’attesa del futuro che è in noi non va a dormire. L’uomo si mette a fantasticare sempre. Nel suo essere si è formato uno spazio vuoto; lì irrompono i sogni. Il desiderio di star meglio, di un qualcosa di migliore, di un infinitamente grande, di un amore sconfinato, non dorme mai in noi. Ogni mattina, come il sole, anche noi ci alziamo verso quello che non c’è ancora. Lo sogniamo di giorno e di notte.
L’uomo ha l’esigenza di uscire fuori di sé.
La speranza batte in tutti noi; la speranza di una liberazione definitiva dal potere del male; la speranza della libertà, della sicurezza; di un mondo perfetto; di un amore sconfinato; la speranza di una luce che splenda nelle tenebre.
L’uomo non va capito dal suo passato; va capito dal futuro che egli sogna.
Il cristiano può camminare tra gli uomini che sognano qualche cosa di bello, sempre con un sorriso di gioia, perché quello che sogna lui è infinitamente grande.
Il cielo è il punto centrale, il termine di tutte le speranze umane.
Camminiamo insieme con Maria verso la festa del Natale. Lei ci insegnerà ad attendere e ad accogliere Gesù, come ha fatto lei, meditando e conservando con cura la Parola di Dio.
Buona Novena.
Novena di Natale – 1° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo 79
Tu, pastore d’Israele, ascolta.
Seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Gesù ci illumina
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto si iscrivono indelebilmente nell’eternità. Ogni azione, ogni parola, ogni pensiero, ogni nostro atto esteriore e interiore che sembra sfumare senza lasciare traccia nel giro di pochi secondi, modella qualche linea della nostra personalità definitiva; ma è nell’istante della morte che s’incontra il Cristo risorto, la luce che illumina ogni uomo.
vProposito: Terminerò di allestire il presepe in casa, perché sia un richiamo al vero Natale di Gesù.
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato nudo, dice Dio, perché tu sappia spogliarti di te stesso.
Novena di Natale – 2° giorno
In attesa con Maria
Dal Cantico: Lc 1,46-50.53-54
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Dio con noi
Facendosi uomo, Dio si è messo con noi; nell’Eucaristia ha piantato le sue tende in mezzo a noi; è l’Emmanuele, il Dio-con-noi, perché noi si divenga uno. Quando anche noi saremo trasfigurati e risorti, sarà in noi; Dio sarà tutto in tutti, sarà intimamente connesso a noi. Ecco il cielo.
Fin d’ora nella fede vediamo con gli occhi di Dio, ma vediamo alla maniera di un cieco che vede con gli occhi di chi lo guida. Allora invece vedremo con gli occhi di Dio, come vede con gli occhi del donatore un cieco che ha acquistato la vista in seguito a un trapianto della cornea.
vProposito: Dio prende sul serio l’uomo e s’inserisce nella nostra storia, facendone una storia di Salvezza. Cerca oggi di leggere dentro le cose che succedono, scoprendo la sua presenza nella tua vita. Ti è mai capitato di percepire chiaramente il suo intervento nella tua vita?
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato povero, perché tu possa considerarmi l’unica ricchezza.
Novena di Natale – 3° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo 71
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia…
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Paradiso nei Tre
L’uomo nasce con una sete insaziabile di Dio. L’anima è come una terra assetata, riarsa dinanzi al Signore. La sete di Dio, la si legge sul volto di tutti i fratelli. Quelli che camminano nelle strade o che entrano nei negozi, nei cinema, nei bar; tutti hanno in cuore infiniti desideri, insaziabili: un bicchiere di più, un dolce di più, uno sguardo di più, una parola di più, un bacio di più, un libro di più, un viaggio di più, sempre di più, di più, di più, insaziabilmente.
L’uomo desidera, non fa che desiderare sempre, sempre. Una malattia lo rode: di voler mangiare sempre e di mangiare senza potersi mai saziare.
Diceva il filosofo pagano Platone che il corpo umano è un’anfora screpolata che non si può mai riempire.
Noi ci rendiamo conto della profondità di un pozzo, quando vi gettiamo una pietra e non ne sentiamo il tonfo di caduta. Diciamo allora: è senza fondo. Così ci rendiamo conto della profondità abissale della nostra anima, quando ciò che vi cade dentro sparisce senza che lo sentiamo cadere. Per il fatto che Dio è il fondo di ogni nostra anima, la nostra anima è infinita e nulla la può ricolmare se non Dio. Dio solo può riempire la nostra anima.
vProposito: Metterò qualcosa da parte per aiutare le Missioni. Pregando il Padre nostro, ricorderò in modo particolare i missionari che lo insegnano a tanti altri bambini.
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato in una stalla, perché tu impari a santificare ogni ambiente.
Novena di Natale – 4° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo 70
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
Il Signore verrà
Le prime chiese costruite dai cristiani vennero sempre rivolte a oriente, da dove si pensava che Cristo, come il sole al mattino, sarebbe ricomparso.
L’avvento invoca la venuta del Cristo.
È necessario che il mondo impari a dire con la Chiesa e con lo Spirito Santo: Vieni!
vProposito: Oggi penserò in modo particolare ai miei cari e preparerò il regalo da fargli in questo Natale.
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato debole, dice Dio, perché tu non abbia mai paura di me.
Novena di Natale – 5° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo Sal 23
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Per amore per noi
Quando noi siamo lontani da Dio, conserviamo nel nostro essere e in tutti i nostri movimenti il ricordo di Dio da cui siamo usciti, come quegli animali marini che continuano a ricordarsi del mare anche in laboratorio; e tutti i giorni si muovono in ritmo accordato con le maree, anche quando sono lontanissimi dal mare.
Il cuore del Padre Celeste non avrà riposo finché tutto il creato, come il figlio prodigo, non ritorni nel suo seno. Noi siamo l’oggetto di una nostalgia infinita da parte del Padre Celeste, e lo Spirito Santo è il sospiro, il gemito di questa nostalgia. Il Verbo di Dio si è incarnato in noi per amore; per amore per noi, per amore per il Padre, per amare in noi il Padre, perché Dio ami Dio in milioni di anime e in milioni di vite umane. È un sogno stupendamente bello: noi siamo un’invenzione dell’amore e noi siamo stati creati per amare; noi siamo i fili conduttori di questa corrente ad alta tensione che è l’amore. Noi dobbiamo abbandonarci totalmente all’amore e permettere che la sua corrente guizzi attraverso noi. Noi dobbiamo trasmettere l’amore.
vProposito: Prima di coricarmi stasera e appena sveglio domani, pregando il Padre nostro, mi soffermerò sulle parole «venga il tuo regno, come in cielo così in terra».
Passando davanti alla chiesa, o anche semplicemente pensandovi, ripeterò: «Signore Gesù, che continui a venire per noi, noi ti desideriamo e ti attendiamo nella preghiera e con le opere buone».
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato per amore, perché tu non dubiti mai del mio amore.
Novena di Natale – 6° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo 32
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Trasmettere amore
Una sera di inverno, ad Annecy, nell’alta Savoia, attorno al caminetto dove crepitava il fuoco, c’erano Francesco di Sales e alcuni altri suoi amici. Discutevano su Dio. Fuori infuriava la bufera. Si sentivano le pinete squassate dal vento; e nevicava. La fiamma sul focolare aveva dei crepitii intensi. Uno diceva: «Io ho paura di Dio. Dio è tremendo. Dio è giustissimo, Dio mi fa paura». Francesco di Sales stette un momento in silenzio, poi interloquì: «Anch’io avevo paura di Dio, finché non sentii una voce che mi diceva: Il mio nome è Gesù. Gesù vuol dire: Dio che salva». Poi guardò il fuoco che ardeva; si sentiva il sibilo del vento. Francesco di Sales aggiunse: «Io preferisco infinitamente di più essere giudicato da Dio che da mia madre, che pure mi vuol tanto bene, che si butterebbe nel fuoco per strapparmi e per salvarmi. Ma Dio è infinitamente più buono di mia mamma, e preferisco essere giudicato da lui».
vProposito: All’altare dedicato alla Madonna, o passando davanti a una sua immagine (in strada, nei cortili o in casa), pregherò per i miei l’Ave Maria, riflettendo soprattutto sulle parole: «Benedetto il frutto del tuo seno, Gesù».
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato di notte, perché tu creda che posso illuminare qualsiasi realtà.
Novena di Natale – 7° giorno
In attesa con Maria
Dal Cantico: 1Sam 2,1.4-8
Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.
Tutto sarà luce
Tutto l’universo materiale diventa come un piccolo punto nell’intelligenza dell’uomo che lo pensa. Questi mondi sono muti; lodano Dio, ma con una lode incosciente senza saperlo. Tu, tu sei la voce di questi mondi; sei la loro coscienza.
Questi mondi non sono capaci di amore; mentre tu, tu sei la materia, la polvere innamorata. «L’anima completa l’universo», diceva Platone, ed è stata creata perché il cosmo avesse un intelletto. L’uomo è la perfezione del creato visibile. L’immensità dell’universo che tu contempli in una notte stellata diventa più immensa se tu contempli te stesso come una particella di quello stesso universo che tu contempli. Tu ti rendi conto che c’è l’universo stesso in atto di contemplarti.
Noi siamo la coscienza del cosmo. L’Incarnazione del Verbo (che si è fatto carne) significa la sua incarnazione in tutto il cosmo. Gli elementi delle meteoriti venute dalle stelle lontane (il calcio, il ferro, il fosforo) sono gli stessi del nostro pianeta terra, del nostro corpo e degli spazi interstellari. Noi siamo fatti di stelle, o meglio: tutto il cosmo è fatto della nostra stessa carne. E quando il Verbo si fece carne, e abitò in mezzo a noi, si potè dire di tutta la natura ciò che Adamo disse di Eva: questa è carne della mia carne, ossa delle mie ossa.
Nel corpo di Cristo, come nel nostro corpo, c’è tutto il creato.
vProposito: Proverò a telefonare a qualche familiare, per non dimenticare di mandar loro gli auguri.
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato persona, dice Dio, perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Novena di Natale – 8° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo 24
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Meraviglia, stupore
Mi avevano accompagnato – racconto Don Carlo – a visitare un piccolo asilo-nido, proprio nel pomeriggio quando i bimbi, i piccoli bimbi dormivano nei loro lettini; c’era semioscurità. Mi accompagnava una persona molto distinta, religiosissima e intelligente. Si fermò dinanzi a un bimbo che dormiva un sonno d’angelo, con i piccoli pugni chiusi. Lo guardò, poi mi disse: «Dorme con un abbandono concentrato, come i santi pregano». Abbandono concentrato. Poi soggiunse ancora: «La Madonna, quando contemplava il suo bimbo Gesù, doveva essere tutto volto e in quel volto tutto occhi, tutto sguardo».
«Quando l’umiltà guarda, diventa rispetto, diventa amore. Quando l’amore guarda gli altri, diventa meraviglia, diventa stupore». Soggiunse ancora: «Che capolavoro crea Dio, quando attraverso un uomo e una donna crea un piccolo essere così bello in cui cielo e terra si fondono».
vProposito: Curerò i particolari del mio presepio (luci, muschio, ruscello, pecorelle, bue, asinello, ecc.) e dell’oggetto/simbolo.
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato uomo, perché tu possa essere “Dio”.
Novena di Natale – 9° giorno
In attesa con Maria
Dal Salmo 88
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
Nostalgia del cielo
Noi non abbiamo ancora veduto Dio a faccia a faccia; siamo quindi uccelli in migrazione, o pesci all’atto della migrazione: nati in luogo straniero, all’arrivo dell’autunno, sentono all’improvviso un’inquietudine misteriosa, un appello, un richiamo nel sangue, la nostalgia di una patria primaverile che non hanno mai visto, verso cui partono senza sapere dove vadano. Hanno sentito nel sangue il richiamo della terra promessa, la voce del Diletto che nel Cantico dei Cantici chiama: «Alzati, mia Diletta, mia bellissima, vieni, perché l’inverno è finito e le piogge hanno smesso di cadere».
Ogni uomo fin dalla nascita ha una nostalgia del cielo.
vProposito: Prima di coricarmi, un breve esame di coscienza e la supplica a Gesù: «O Gesù, d’amore acceso…» oppure «Mio Dio, mi pento…». Mi propongo di fare una bella Confessione se ancora non l’ho fatta.
vPrego il Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria
Sono nato perseguitato, perché tu sappia accettare le difficoltà.