Messalino di Mercoledì 8 Marzo
Dal libro del profeta Giona (3,1-10)
In quel tempo, fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
* Ninive era considerata come la città pagana per eccellenza, quella che si opponeva al piano di Dio. I ministri accettano la conversione, che è addirittura ratificata da un editto del re, estesa a tutti.
Salmo Responsoriale (dal Sal 50)
Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché sono misericordioso e pietoso. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Dal Vangelo secondo Luca (11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
* I Giudei vogliono segni tangibili. Riceveranno un segno, ma sarà per la maggior parte di essi troppo tardi, poiché questo segno sarà la sua risurrezione.
Spunti di Riflessione
Il segno della Parola
I Giudei hanno una falsa disposizione, vogliono un segno. Invece della fede, risposta degna alla parola di Dio, .
La buona disposizione a ricevere la parola di Dio l’aveva avuta la Regina di Saba: aveva sentito parlare della sapienza di Salomone e per ascoltare quelle parole aveva intrapreso un viaggio pieno di pericoli portando con sé doni costosi ed era stata felicissima di poter ascoltare Salomone. Eppure Cristo è più grande di Salomone. Come dovrebbero accoglierlo e accalcarsi attorno a lui, invece di resistergli. L’indifferenza, il rifiuto, l’odio dei Farisei sono inescusabili. Essi, gli appartenenti al popolo eletto, saranno condannati e confusi dalla Regina di Saba, che testimonierà contro di loro nel Giorno del Giudizio.
Anche gli abitanti di Ninive erano ben disposti, accolsero la parola di Dio rivolta a loro per mezzo del profeta Giona e si convertirono. La predicazione era stata efficace: avevano mutato la loro maniera di pensare e la loro vita. Eppure Cristo è più grande di Giona. Perciò i Giudei dovrebbero più che mai convertirsi e far penitenza. Se non lo fanno, essi, gli appartenenti al popolo di Dio, saranno confusi e condannati dagli abitanti di Ninive pagani.
«Cristo entra nella nostra vita come il vomere dell’aratro, ma la terra dei nostri desideri è compatta e le zolle resistono» (P. Charles).
La Parola per me, Oggi
La chiamata alla salvezza non è più un privilegio del solo popolo eletto, è universale. Dio per tutti; e non bisogna spostarsi tanto per incontrare i niniviti: essi sono sulle nostre strade, nelle nostre case, e attendono che noi portiamo loro la Parola di Dio.
La Parola si fa Preghiera
O Redentore dell’uomo e suo giudice, rinuncia al castigo che pesa sull’umanità. Guarda i tuoi figli che, al richiamo della Madre dei viventi, si vestono di sacco e di cenere come gi abitanti di Ninive. Ricordati della promessa di non distruggere più. Non guardare la violenza che regna, né l’odio fratricida, non giudicare le nostre colpe innominabili, non guardare i nostri peccati ma la fede della tua Chiesa in preghiera, che fa penitenza e ritorna verso di te, da parte di tutti gli uomini. Considera il tuo popolo di sacerdoti che intercedono per la nuova Ninive.