Messalino di Mercoledì 15 Maggio
Dagli Atti degli Apostoli (12,24 - 13,5)
In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.
* Nel corso di una liturgia la comunità decide di privarsi di due suoi capi in vista della missione. La chiesa progredisce sempre più, in lei si manifesta una vitalità indistruttibile. È la potenza vitale del Signore risorto e glorificato; ed è la potenza dello Spirito Santo.
Salmo Responsoriale (dal Sal 66)
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo, dice il Signore: chi segue me avrà la luce della vita. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,44-50)
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
* La fede in Gesù in conseguenza della sua missione ricevuta dal Padre e della sua unione con lui, è fede in Dio stesso. Come rivelazione di Dio, Gesù è per il credente luce, per il non-credente giudizio.
Spunti di Riflessione
«Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole...»
«Io sono venuto nel mondo come luce». Quando Dio acceca e indurisce – spiega San Tommaso nel suo Commentario su san Giovanni – non si deve immaginare che egli inoculi la malizia o che spinga verso il peccato; ma soltanto che egli cessa di infondere la grazia. Quando concede la grazia, è opera della sua misericordia; quando la rifiuta, è colpa nostra, e ciò accade perché egli trova in noi un ostacolo. Dio, per ciò che dipende da lui, illumina ogni uomo che viene in questo mondo, egli vuole che tutti gli uomini siano salvi e vengano alla conoscenza della verità. è soltanto quando ci siamo allontanati da lui che egli ci toglie la sua grazia. Accade come se un uomo chiudesse le imposte della sua camera e io gli dicessi: “Non puoi vedere perché la luce del sole ti ha abbandonato”. Sarebbe forse colpa del sole? No, ma di colui che si difende contro la luce.
Nel testo parallelo della Summa, San Tommaso completa il paragone: «Quando chiudo le persiane, si riproduce l’oscurità senza che il sole abbia agito da parte sua. Se mi oppongo alla grazia di Dio, che è un agente libero, Dio può ritirare il raggio che mi inondava; egli mi acceca in questo senso. Ma questa revoca della grazia è conseguenza del mio rifiuto. Causa della revoca della grazia non è soltanto colui che rifiuta, ma anche Dio stesso, che non manda la sua grazia a coloro nei quali trova un ostacolo». Se egli li abbandona al loro peccato, saranno essi stessi che lavoreranno al loro accecamento e al loro indurimento. è la colpa che rovina l’uomo: l’accecamento e l’indurimento non ne sono altro che il risultato e la conseguenza.
La Parola per me, Oggi
La modernità rifiuta la parola “dovere”. La gente di oggi non ama i comandamenti, né umani né divini. Se si diventa consapevoli del vero senso dei comandamenti, non si considerano più come “impositivi”, piuttosto come binari che aiutano a ordinare e salvare la propria vita. In questa giornata, prova ad essere fedele ai tuoi doveri, impegnati alla disciplina.
La Parola si fa Preghiera
Signore Gesù, tu sei venuto nel mondo per strapparci alle tenebre. Donaci di ascoltare le tue parole e di metterle in pratica, per sfuggire alla condanna e vivere eternamente nella tua luce, con il Padre che ti ha inviato e che regna nei secoli dei secoli.
Un mese a Maria
«Sappiamo che Maria esaudisce la nostra preghiera: sì, in qualunque momento, quando guardiamo verso Maria, lei ci mostra Gesù. Così possiamo trovare la via giusta, seguirla passo passo, pieni della gioiosa fiducia che la via conduce nella luce – nella gioia dell’eterno Amore» (Benedetto XVI).
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.