Messalino di Mercoledì 1 Maggio

Messalino di Mercoledì 1 Maggio

 

Dal libro della Genesi (1,26 - 2,3)

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.

* La creazione dell’uomo è il completamento dell’opera di Dio.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 89)
Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

 

Canto al Vangelo (Sal 67,20)
Alleluia, alleluia. Di giorno in giorno benedetto il Signore: a noi Dio porta la salvezza. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (13, 54-58)

In quel tempo, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

* A Nazaret, Gesù è di casa. I suoi compatrioti vorrebbero condizionarlo. Gesù si rifiuta; la sua missione è al di sopra di ogni altra cosa. Di qui irritazione e incredulità dei Nazaretani.

 

Spunti di Riflessione

Fermati, riposa!

* Il settimo giorno Dio si riposò, creò il sabato. Dio lavorò sul modello della nostra settimana per insegnarci con il suo esempio a fermarci, a riposare, a riflettere, a dare il giorno del riposo totalmente a Dio. Dio sa quanta gioia c’è a creare il mondo; sa però che esiste per noi il pericolo, presi come siamo dall’attività, di vedere solo l’esterno e di fare un lavoro puramente profano. Il settimo giorno è consacrato a Dio, ci impone il silenzio per stare in ascolto della vita divina che vibra nel nostro cuore, per lasciare emergere in noi l’energia spirituale che protende il mondo verso il suo fine. Dice San Giovanni della Croce: «Dio non ha soltanto creato tutte le cose con la più grande facilità, in un momento; le ha dotate di grazia, di fascino, di bellezza, ha deposto in loro un piccolo germe, un qualche vestigio di ciò che Egli è».

* L’inno liturgico della festa della Santa Famiglia dice così: «Giuseppe addestra all’umile arte del falegname il Figlio di Dio Altissimo. Accanto a lui, Maria fa lieta la sua casa di una limpida gioia. La mano del Signore li guida e li protegge nei giorni della prova. O famiglia di Nazaret, esperta del soffrire, dona al mondo la pace».
«Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai di ogni bene», dice il salmo 127. Perché allora il lavoro, in un mondo come il nostro che adora l’efficienza, la specializzazione a oltranza, il profitto e la potenza, è così alienante? Appunto perché non è più irrigato dalla preghiera, dalla meditazione, dalla celebrazione liturgica: è sradicato da Dio.
Un pittore cinese, invitato dall’imperatore a dipingere un granchio di spiaggia, richiese 3 anni di lavoro. In realtà, ogni giorno camminava lungo la riva del mare e pregava Dio. Quando il tempo fu scaduto, non aveva ancora fatto nulla, nemmeno uno schizzo. Sotto gli occhi dell’imperatore prese il pennello, si fece portare una seta vergine e con un solo tratto, senza esitazione, disegnò il più bel granchio mai visto; anzi lo idealizzò immergendolo in una cornice spiritualizzata del mare, del cielo e della sabbia. I cristiani «devono celebrare il mistero pasquale anche nel loro lavoro quotidiano», diceva il russo Nicola Federov. «La liturgia, cioè la preghiera, deve illuminare tutta la vita, non soltanto la vita dello spirito, la vita interiore, ma anche la vita esteriore, la vita mondiale, trasfigurandola in opera di risurrezione». Allora, «la gloria e l’onore delle nazioni», dice l’Apocalisse, cioè il lavoro umano fatto “sulla Roccia, che è il Cristo”, intriso di preghiera, sarà sublimato nella Gerusalemme Celeste.

 

La Parola per me, Oggi

«Dove si incontra Dio? In mezzo al mondo, alla vita umana, nell’uomo stesso, nella comunità concreta. Credere in Gesù significa conoscere Dio nella monotonia della vita di ogni giorno; vedere Dio proprio lì, attimo per attimo, giorno per giorno. Come S. Giuseppe.

 

La Parola si fa Preghiera

O Dio, che nella tua provvidenza
hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro
al disegno della creazione,
fa’ che per l’intercessione e l’esempio di san Giuseppe
siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi,
e riceviamo la ricompensa che ci prometti.

 

- UN MESE A MARIA -
Maria è il baluardo vivente che i nemici di Dio non hanno mai scalato e che i loro dardi non possono neppure intaccare (S. Agostino).
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.

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