Messalino di Giovedì 5 Luglio

Messalino di Giovedì 5 Luglio

 

Dal libro del profeta Amos (7,10-17)

In quei giorni, Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboamo, re d’Israele: «Amos congiura contro di te, in mezzo alla casa d’Israele; il paese non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: “Di spada morirà Geroboamo, e Israele sarà condotto in esilio lontano dalla sua terra”».
Amasia disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritirati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasia e disse:
«Non ero profeta né figlio di profeta;
ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese,
mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse:
Va’, profetizza al mio popolo Israele.
Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: “Non profetizzare contro Israele, non parlare contro la casa d’Isacco”. Ebbene, dice il Signore: “Tua moglie diventerà una prostituta nella città, i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada, la tua terra sarà divisa con la corda in più proprietà; tu morirai in terra impura e Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua terra”».

* Gli oracoli di Amos vengono male interpretati: lo si assimila ai profeti anarchici che volevano la distruzione del potere. Amos protesta che non fa parte di nessun complotto politico: la vocazione gli viene da Dio e, d’altra parte, nulla lo predisponeva a riceverla.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 18)
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Sono più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

 

Canto al Vangelo (cf 2Cor 5,19)
Alleluia... Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (9,1-8)

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse:
«Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

* L’autorità che Gesù ha di fronte alla natura (miracoli) e di fronte alla Legge (discorso della montagna), ora la dimostra di fronte alla situazione personale di un uomo.

 

Spunti di Riflessione

Il miracolo più grande
Perdonare è miracolo più grande che risuscitare un morto. Lazzaro, una volta risuscitato, morirà ancora. Perdonare invece è nascere e far nascere a vita immortale, la stessa di Dio, che è amore ricevuto e accordato senza condizioni. Il perdono è l’esperienza di un amore più grande di ogni male; esso rivela insieme l’identità di Dio, che ama senza misura, e quella dell’uomo, suo figlio, sempre e comunque amato.
Il perdono è parte integrante dell’annuncio di morte/resurrezione di Gesù: ne è il significato (cf Lc 24,46s). La prova che Cristo è risorto, per Paolo consiste nell’esperienza di una vita riscattata dal peccato (cf 1Cor 15,17).
Le prime parole che Dio disse ad Adamo sono: «Dove sei?». L’uomo non era più al suo posto, perché si era nascosto da lui. Lontano da lui, è lontano da sé e dagli altri, estraneo a tutto. Perché «Dio è il suo posto». Nel perdono ritrova lui, e in lui se stesso e il suo posto nel mondo.

Alla madre che l’assisteva, S. Maria Goretti morente, parlando del suo uccisore, disse: «Per amore di Gesù gli perdono; voglio che venga con me in Paradiso».

 

La Parola per me, Oggi

La comunità cristiana, e ciascuno di noi, ha il potere divino di perdonare come siamo perdonati, di amare come siamo amati. Viviamo quindi fino in fondo il perdono ricevuto e donato perché la nostra storia cessi di essere alienazione e fuga e diventi riconciliazione e cammino verso la Gloria.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Gesù, figlio dell’uomo, il tuo potere è grande sulla terra come in cielo. Liberaci dalle paralisi del corpo e dello spirito; perdonando i nostri peccati, rendici la fiducia in noi stessi e soprattutto in te, che regni con il Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

 

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