Messalino di Giovedì 15 Febbraio

Messalino di Giovedì 15 Febbraio

 

Dal libro del Deuteronòmio (30,15-20)

Mosè parlò al popolo e disse: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso.
Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano.
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

* In tutta la sua opera l’autore del Deuteronomio insiste, come un ritornello, sulla scelta da fare tra le «due vie»: vita o morte, bene o male. È chiaro che Israele è fortemente impegnato a scegliere la prima di queste vie, quella della benedizione e della felicità.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 1)
Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
e le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

 

Canto al Vangelo (Mt 4,17)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Convertitevi, dice il Signore, perché il regno dei cieli è vicino. Lode a te...

Dal Vangelo secondo Luca (9,22-25)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno» .
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

* «A tutti, diceva»: tutti sono chiamati a seguire Gesù, e per farlo occorre rinunciare al proprio egoismo, per vivere in pieno il disegno di Dio. Occorre prendere la propria croce con amore, amare il sacrificio, perfino quello della propria vita, in nome di Gesù, del suo Vangelo, delle promesse di salvezza.

 

Spunti di Riflessione

Scegliere Gesù
«Rinneghi se stesso». Gesù non dice: distrugga se stesso, che è impossibile. Noi non possiamo non amare noi stessi; dice di ridimensionare questo amore che è troppo invadente, metterlo al posto giusto. Rinnegare: dimenticarci. Cos’è questa croce che ci tocca portare? È la quotidiana umiltà, cioè il rinnegamento di se stessi. Il peccato è l’adorazione di sé.
«Sforziamoci di lasciare quello che abbiam fatto di noi stessi col peccato e di restare quello che siamo stati fatti attraverso la grazia. Ecco, chi è stato superbo, se convertendosi a Cristo è diventato umile, questo ha lasciato se stesso. Se un lussurioso s’è ridotto alla continenza, questi ha rinnegato se stesso. Se un avaro ha smesso di agognar ricchezze e lui, che rapiva l’altrui, ha imparato a donare il suo, senza dubbio questi ha lasciato se stesso» (Papa Gregorio Magno).

La sequela di Gesù non ammette mezze misure ed Egli è categorico nell’affermare ciò: abbandonare tutto, dimenticarsi, seguirlo soprattutto nella prova e nella croce. Tale è la volontà di Dio stesso. La promessa, però, occorre tenerlo ben presente, è grande: risurrezione, gloria e felicità eterna con Lui attendono i suoi discepoli.

 

La Parola per me, Oggi

Io che ho deciso di seguire Gesù devo rinnovare continuamente questa scelta che comporta piccole rinunce ogni giorno: morire a se stessi, dimenticarsi un po’ alla volta, per arrivare a vivere totalmente in Lui.

 

La Parola si fa Preghiera

Insegnami, Signore, a prestarti attenzione oggi. In questo frammento di vita così fugace eppure tanto prezioso, perché saturo di te. Sì, donami di accorgermi che tu mi parli, mi stai parlando, ora. E insegnami la difficile arte dell’ascolto, perché nessuna tua parola resti inefficace in me.

 

 

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