Messalino di Domenica 28 Gennaio
Dal libro del Deuterònomio (18,15-20)
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto.
Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”.
Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».
* Il popolo di Dio non cammina più nel deserto ma si installa in Palestina. Israele rimarrà fedele a Dio in questo suo nuovo modo di vita? O forse è più facile pregare gli dèi del paese? Il Deuteronomio lancia un appello urgente: vivere l’amore di Dio in tutta la vita.
Salmo Responsoriale (dal Sal 94)
Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (7,32-35)
Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
* Posero a Paolo una domanda: «Se la purezza è tanto bella, ci si deve sposare si o no?». Paolo risponde: matrimonio e celibato consacrato non si oppongono: sono due stati della vita cristiana; tutti e due si comprendono e si vivono con riferimento al mistero del Cristo. L’uomo e la donna che hanno rinunciato al matrimonio per amore di Cristo cercano di piacere solo a Lui.
Canto al Vangelo (Mt 4,16)
Alleluia, alleluia. Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco (1,21-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
* Ciò che a Marco importa sottolineare è l’efficacia, l’effetto decisivo e conturbante che la Parola di Gesù produce sugli uditori. Egli insegna col tono di cui possiede un’autorità divina, assoluta, dimostrandosi in ciò il plenipotenziario di Dio, non diversamente di quando scacciava i demoni. Insegnare ed espellere uno spirito immondo, per Marco si fondono in unità e comprovano il potere di Gesù.
Spunti di Riflessione
Profeta: una chiamata per tutti
Nella prima lettura, Mosé dice che un profeta deve venire un giorno. Chi è un profeta di Dio? È un uomo o donna la cui vita, con una meravigliosa coerenza interna si fonda sull’esperienza di Dio, su una intimità di cuore con Dio e con la sua volontà. Il Profeta dei tempi nuovi di cui parla Mosé sarà un intermediario tra Dio e gli uomini: mediazione necessaria perché Dio è sempre Parola sconvolgente, realtà misteriosa. Gesù è il profeta perfetto. Grazie a Lui l’incontro con Dio è possibile senza che ne consegua la morte. È la Parola incarnata.
Un cuore puro per un’unione perfetta
San Paolo, nella Lettera ai Corinti esalta ampiamente la verginità e il celibato come segno di donazione totale a Dio e al prossimo. In questa luce la verginità cristiana diventa una specie di vessillo eretto nella storia, destinato a illustrare il Regno di Dio, la pienezza dell’amore e la salvezza. Nella verginità, Paolo delinea il profilo della vita di comunione perfetta in Dio, che ci attende al termine della vicenda storica.
«Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!»
La missione di Gesù è «parola e azione», cioè insegnamento e opere di salvezza. Gesù insegna in una maniera tutta nuova, ben diversa dalle distinzioni, sottigliezze sofistiche degli scribi (i teologi di quel tempo); insegna con la pienezza dello Spirito Santo, con accento personale che mette in contatto con Dio.
«Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù è il Messia che libera dal Maligno (dal demonio) e guarisce. C’è differenza tra il modo con cui Gesù guarisce e il modo con cui libera l’ossesso; nell’ossesso c’è una lotta, una resistenza.
Il diavolo, Satana, il nemico numero uno, è duro da vincere. Perché? È uno «spirito immondo»: spirito, quindi inafferrabile all’uomo e a lui superiore; impuro, quindi di opposizione a Dio che è «puro e santo». L’urlo terrificante, l’agitazione e lo strazio che infligge all’uomo da cui esce, sono segni della sua forza superiore.
Gesù lo domina, perché Gesù è luce divina, impercettibile agli uomini ma non ai diavoli, esseri superiori. La grandezza e il mistero di Gesù, essendo di ordine spirituale, sfugge alla folla; il demonio invece, che vede le realtà spirituali, sotto l’azione della potenza irresistibile che emana da Gesù, è costretto a dire: «Tu sei il santo di Dio». Ma Gesù impone il silenzio: «Taci!». È il cosiddetto «silenzio messianico».
È Lui, Gesù, la Parola.
La Parola per me, Oggi
Oggi voglio accostarmi alla Parola, “stupito” dell’insegnamento di Gesù perché credo che la sua Parola ha la forza di convertire il mio cuore.
La Parola si fa Preghiera
Signore, fa’ che io creda nella tua parola più che alle mie paure, che la fede mi permetta di accettare il mio nel tuo silenzio, la mia nella tua morte, senza lasciarmi suggestionare dalle resistenze ostili che si scatenano in me.