Messalino di Domenica 11 Novembre
Dal primo libro dei Re (17,10-16)
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
* Fede della donna che crede in pieno alla parola di quello sconosciuto profeta straniero. Disponibilità e donazione della povera vedova: cede a Elìa le ultime cose per vivere che le sono rimaste.
Salmo Responsoriale (dal Sal 145)
Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Dalla lettera agli Ebrei (9,24-28)
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
* Confronto fra Cristo e il sommo sacerdote giudaico. Ma qui tutto è superiore: il santuario, che è il cielo e non un edificio costruito da mano d’uomo; la vittima offerta e presentata a Dio, che è Cristo; il sommo sacerdote, che non è costituito secondo l’ordine di Aronne e di Levi, ma secondo l’ordine di Melchisedek, re-sacerdote.
Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco (12,38-44)
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
* La cosa più grave è che questi scribi hanno introdotto nella loro vita la menzogna («divorano le case delle vedove e ostentano lunghe preghiere»). Una duplice menzogna, quella di separare il culto di Dio dalla giustizia: pregano Dio e danneggiano i poveri. E quella, ancor più radicale, che consiste nell’illudersi di amare Dio e il prossimo, e invece non amano che se stessi.
Spunti di Riflessione
«Tutto quanto aveva per vivere»
Gesù smaschera la falsa religiosità degli scribi: «ostentano lunghe preghiere» e intanto approfittano della situazione di disagio delle vedove per arricchirsi («divorano le case»): il giudizio di Dio su loro sarà severo; riceveranno una condanna più grave.
Gesù, sedutosi di fronte al tesoro, osservava la folla: l’episodio avviene nell’atrio delle donne, nel Tempio di Gerusalemme, dove c’erano 13 cassette per le offerte. Una costatazione: «tanti ricchi ne gettavano molte».
Si presenta una «povera» (lo si indovina dall’abito liso) «vedova» (forse riconoscibile dal lutto che porta): getta due spiccioli (cioè due ‘leptà’; il ‘leptòn’ è la più piccola moneta in circolazione nel mondo greco), cioè un quattrino (Marco ne spiega il basso potere di acquisto in valuta romana). A questo punto la cronaca è finita.
Gesù chiama a sé i discepoli (è un gesto che fa Gesù per sottolineare qualcosa di importante e per rivelare un insegnamento speciale). «In verità (= amen) io vi dico»: ecco una frase tipica di Gesù, una «ipsissima vox», che precede un’affermazione solenne: «Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri (presi singolarmente e presi nell’insieme). Nella sua miseria (prima costatazione) vi ha gettato tutto quello che aveva (seconda costatazione: ha dato tutto), tutto quanto aveva per vivere (terza costatazione: si è privata dell’indispensabile per tenersi in vita)».
La capacità di donazione della donna! Chi potrà scandagliarla a fondo? Si parlava tanto, in campo ateo, «dell’uomo nascosto» (Bloch), dell’uomo cioè che deve ancora rivelarsi appieno; cosa dire allora della donna? Maria, Immacolata, Vergine, Madre di Dio, fu soprattutto la Donna per eccellenza, la Donna del sì.
La Parola per me, Oggi
La cosa più grave è che gli scribi hanno introdotto nella loro vita la menzogna («divorano le case delle vedove e pregano a lungo»). Una duplice menzogna, quella di separare il culto di Dio dalla giustizia: pregano Dio e danneggiano i poveri. E quella, ancor più radicale, che consiste nell’illudersi di amare Dio e il prossimo, e invece non amano che se stessi.
La Parola si fa Preghiera
Pietà Gesù, della mia vanità,
per tutte le volte che sfoggio superiorità.
Pietà per tutta l’ansia della mia vita per mascherare la mia inferiorità.
Avessi il coraggio, Signore Gesù, di darti “tutto quanto ho da vivere”!
In pace trascorrerei i miei giorni
senza illusioni e senza alcuna distrazione.