Quaresima 2021 / LA PASSIONE SECONDO LA SINDONE

Quaresima 2021 / LA PASSIONE SECONDO LA SINDONE

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 31-37)

Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

 

Il colpo di lancia nella Sindone

  • Al costato destro è visibile una ferita da taglio compatibile con la ferita inferta da un colpo di lanci. In corrispondenza del quinto spazio intercostale si notano infatti una ferita da taglio e un’ampia macchia di sangue: all’ultravioletto appare un alone di siero invisibile a occhio nudo. Il sangue dunque già separato in parte corpuscolata e siero è una prova del fatto che l’Uomo della Sindone fu avvolto in essa già morto.
  • La morte di Gesù è dunque dovuta ad un arresto cardiaco (associato ad infarto ed eventuale emopericardio), che sopraggiunse al termine di molte sofferenze, che avevano già devastato il fisico (a causa delle torture che precedettero la crocifissione, all’insufficienza respiratoria dovuta alla crocifissione stessa, al tetano e alla grave disidratazione sopraggiunte).
  • Nel Cuore trafitto noi contempliamo l’obbedienza filiale di Gesù al Padre, il cui incarico egli portò coraggiosamente a compimento (cf. Gv19, 30), e il suo amore fraterno per gli uomini, che egli “amò sino alla fine” (Gv 13, 1), cioè sino all’estremo sacrificio di sé. Il Cuore trafitto di Gesù è il segno della totalità di questo amore in direzione verticale e orizzontale, come le due braccia della Croce.
  • Il Cuore trafitto è anche simbolo della vita nuova, data agli uomini mediante lo Spirito e i sacramenti. Non appena il soldato ebbe vibrato il colpo di lancia, dal costato ferito di Cristo “uscì sangue ed acqua” (Gv19, 34). Il colpo di lancia attesta la realtà della morte di Cristo. Egli è veramente morto, com’era veramente nato, come veramente risorgerà nella sua stessa carne (cf. Gv 20, 24. 27). Contro ogni tentazione antica o moderna di docetismo, di cedimento all’“apparenza”, l’Evangelista richiama tutti alla scarna certezza della realtà. Ma, al tempo stesso, tende ad approfondire il significato dell’evento salvifico ed esprimerlo attraverso il simbolo. Egli, perciò, nell’episodio del colpo di lancia, vede un profondo significato: come dalla roccia colpita da Mosé scaturì nel deserto una sorgente d’acqua (cf. Nm 20, 8-11), così dal costato di Cristo, ferito dalla lancia, è sgorgato un torrente d’acqua per dissetare il nuovo Popolo di Dio. Tale torrente è il dono dello Spirito (cf. Gv 7, 27-29), che alimenta in noi la vita divina.
  • Infine, dal Cuore trafitto di Cristo scaturisce la Chiesa. Come dal costato di Adamo addormentato fu tratta Eva, sua sposa, così – secondo una tradizione patristica risalente ai primi secoli – dal costato aperto del Salvatore, addormentato sulla Croce nel sonno della morte, fu tratta la Chiesa, sua sposa; essa si forma appunto dall’acqua e dal sangue – Battesimo e Eucaristia -, che sgorgano dal Cuore trafitto. Giustamente perciò la costituzione conciliare sulla liturgia afferma: “Dal costato di Cristo morto sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa” (Sacrosanctum Concilium, 5)

 

  IL QUADRO VOLUTO DAL SIGNORE SECONDO SANTA FAUSTINA (RIFLESSIONI TRATTE DAL SITO     DEL SANTUARIO DELLA DIVINA MISERICORDIA A SANTO SPIRITO IN SASSIA)  

  • Santa Faustina chiede a Gesù il significato di questi raggi, e Gesù lo spiega: «Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime. (…) Beato colui che vivrà alla loro ombra»(Diario, p. 235).
  • L’anima è purificata dal sacramento del battesimo e della penitenza, mentre il migliore nutrimento per essa è l’Eucaristia. Dunque questi due raggi simboleggiano i santi sacramenti e tutte le grazie dello Spirito Santo, il cui simbolo biblico è l’acqua, ed anche la nuova alleanza di Dio con l’uomo fatta per mezzo del sangue di Cristo.
  • L’immagine di Gesù Misericordioso viene spesso chiamata immagine della Divina Misericordia, perché nel mistero pasquale di Cristo si è rivelato più chiaramente l’amore di Dio per l’uomo. Il quadro non solo rappresenta la misericordia di Dio, ma induce a rammentare il dovere della fiducia cristiana nei confronti di Dio e la carità attiva verso il prossimo. Nella parte inferiore del quadro – per volontà di Cristo – si trovano scritte le parole «Gesù, confido in Te». Questa immagine – ha detto inoltre Gesù – «deve ricordare le esigenze della Mia Misericordia, poiché anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere»(Diario, p. 457).
    Gesù ha fatto grandi promesse per coloro che venerano l’immagine di Gesù Misericordioso: la salvezza eterna, progressi nel cammino verso la perfezione cristiana, la grazia di una morte felice e le altre grazie, se gli uomini le chiederanno con fiducia. «Attraverso questa immagine concederò molte grazie alle anime, perciò ogni anima deve poter accedere ad essa» (Diario, p. 379).

Vilna (Vilnius, Lituania) “Venerdì, 13.IX.1935.

La sera, mentre ero nella mia cella, vidi un Angelo che era l’esecutore dell’ira di Dio. Aveva una veste chiara ed il volto risplendente; una nuvola sotto i piedi e dalla nuvola uscivano fulmini e lampi che andavano nelle sue mani e dalle sue mani partivano e colpivano la terra. Quando vidi quel segno della collera di Dio che doveva colpire la terra ed in particolare un certo luogo, che per giusti motivi non posso nominare, cominciai a pregare l’Angelo, perché si fermasse per qualche momento ed il mondo avrebbe fatto penitenza. Ma la mia invocazione non ebbe alcun risultato di fronte allo sdegno di Dio. (…) In quello stesso istante sentii che nella mia anima c’era la forza della grazia di Gesù. Quando ebbi la consapevolezza di tale grazia, nello stesso momento venni rapita davanti al Trono di Dio. (…) Cominciai a implorare Dio per il mondo con parole che si udivano interiormente. Mentre pregavo così vidi l’impotenza dell’Angelo che non poté compiere la giusta punizione, che era equamente dovuta per i peccati. Non avevo ancora mai pregato con una tale potenza interiore come allora. Le parole con le quali ho supplicato Dio sono le seguenti: Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, per i peccati nostri e del mondo intero; per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi.

 

PREGHIERA: LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA

La mattina del giorno dopo, mentre entravo nella nostra cappella, udii interiormente queste parole: Ogni volta che entri nella cappella, recita subito la preghiera che ti ho insegnato ieri. Appena recitai quella preghiera, udii nell’anima queste parole: Questa preghiera serve a placare la Mia ira. La reciterai per nove giorni con la comune corona del rosario nel modo seguente: prima reciterai il PADRE NOSTRO, l’AVE MARIA ed il CREDO; poi sui grani del PADRE NOSTRO, dirai le parole seguenti: Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Sui grani delle AVE MARIA reciterai le parole seguenti: Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero. Infine reciterai tre volte queste parole: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero” (Diario, 476).
«Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina (…)»

Scrivi queste parole, figlia Mia, parla al mondo della Mia Misericordia. Che tutta l’umanità conosca la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è tempo, ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino del Sangue ed Acqua scaturiti per loro” (Diario, 848).

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